Canone annuale di concessione idrica da pozzo (Emilia-Romagna) MAGGIORI DETTAGLI »

Pagamento canone pozzo Emilia-Romagna entro il 31 marzo

Per la Regione Emilia-Romagna, il canone annuale di concessione idrica da pozzo deve essere versato entro il 31 marzo di ogni anno.

Il titolare di concessione idrica da pozzo non riceve nessun bollettino o avviso, ma è ugualmente tenuto a provvedere al pagamento del canone, come previsto nel disciplinare di concessione. A norma di legge dopo due anni di canone non versato, decade la concessione.

Obbligatorio il pagamento tramite PagoPA dal 01/03/2021

Dal 1° marzo 2021 sono cambiate le modalità di pagamento, in quanto ricorre l’obbligatorietà del pagamento nei confronti della pubblica amministrazione mediante il sistema PAGOPA.

Il riferimento ufficiale è la pagina web ARPAE Concessioni e demanio idrico modalità di pagamento, da cui è importante evidenziare:

  • Il canone deve essere versato indicando nella causale il numero della pratica (codice Sisteb) e l’anno a cui si riferisce il pagamento.
  • Il canone è soggetto alla rivalutazione dell’Indice generale FOI pubblicato sul sito dell’Istat, come stabilito dall´art. 8, c.3 della L.R. 2/2015.
  • La rivalutazione percentuale dell’indice FOI per l’anno 2021 è pari al -0,3%, di conseguenza per determinare l’importo da corrispondere per il canone 2021, l’utente deve moltiplicare il valore del canone pagato nel 2020 per 0,997 (es. €100,00 x 0,997 = €99,70).

Come usare PagoPA?

Accedere al sito https://payer.lepida.it/payer/default/homepage.do e nella sezione “Pagamenti On line” (box blu a sinistra) cliccare su “ESEGUI”.

Poi i seguenti passaggi, illustrati anche nel video (un esempio anonimo in Comune di Bologna):

  1. selezionare da menù a tendina il Livello Territoriale (la provincia del punto di prelievo idrico)
  2. selezionare da menù a tendina ente: Regione Emilia-Romagna – Demanio Idrico
  3. selezionare nel menù blu sulla sinistra “Canoni concessioni demaniali”
  4. compilare i campi del form evidenziati in giallo nel video
  5. cliccare su Avanti

Poi cliccare su Aggiungi a carrello e portare a termine il pagamento.


Comunicazione dei volumi emunti

Per tutti i pozzi su cui è installato un dispositivo di misurazione volumetrica (contalitri), generalmente la concessione prescrive di:

  • eseguire una lettura annuale (al 31/12 di ogni anno)
  • comunicarla ad ARPAE entro il 31/01 dell’anno seguente.

Per la comunicazione ad ARPAE si può utilizzare il modulo “Comunicazioni” disponibile (in fondo) alla pagina Utilizzo acque pubbliche.

Lettura al contalitri

Il contalitri, generalmente di tipo Woltmann, è installato sul tubo di mandata del pozzo, a breve distanza dalla testa pozzo (solitamente nella camera avampozzo o in altra camera/vano accessorio).

Per appurare il corretto funzionamento del contalitri, provare ad accendere il pozzo e verificare che le lancette girino.

Il numero che si legge è il totale volumetrico espresso in metri cubi (da quando è stato installato il contalitri).

Per ottenere il consumo annuale, alla lettura deve essere sottratta la lettura dell’anno precedente.

canone pozzo Emilia-Romagna
Contalitri tipo Woltmann installato sul tubo di mandata di un pozzo

Altri adempimenti

In alcuni casi il Disciplinare di concessione prescrive il monitoraggio piezometrico (o quantitativo), ossia la misurazione del livello di falda all’interno del pozzo, almeno due volte l’anno.

Le misure del livello di falda sono eseguite dal Geologo tramite un sondino freatimetrico e sono restituite in termini di soggiacenza da p.c. (profondità del livello di falda rispetto al piano campagna) e/o di livello piezometrico (altezza assoluta del livello di falda rispetto al livello medio mare).

Il monitoraggio viene richiesto principalmente per due motivi:

  • particolari criticità ambientali sul corpo acquifero interessato dal pozzo;
  • intensità del prelievo (elevata portata istantanea, e/o elevati volumi annui emunti).

La regolare esecuzione del monitoraggio permette di tenere sotto controllo sia lo stato quantitativo della falda, che lo stato di efficienza del pozzo; è anche nell’interesse del titolare di concessione rilevare eventuali problematiche in modo tempestivo. Inoltre, alla scadenza della concessione, i dati raccolti saranno fondamentali ai fini della richiesta di rinnovo.

In alcuni casi peculiari, potrebbe essere richiesto o necessario anche un monitoraggio qualitativo dell’acqua di falda, con prelievo di campioni dal pozzo e analisi chimico-fisiche di laboratorio.


Scadenza concessione

Consiglio di verificare sulla propria concessione la data di scadenza della stessa; entro il 31/12 dell’anno di scadenza bisogna presentare la domanda di rinnovo.


Per approfondimenti

Concessioni di derivazione

Pozzo per acqua


Articoli recenti IdrogeoBlog

2021 Anno internazionale grotte e carsismo MAGGIORI DETTAGLI »

2021 Anno internazionale grotte e carsismo

Il 2021 è l’anno internazionale delle grotte e del carsismo!

Ad esso è dedicato il portale web International Year of caves and karst – IYCK, curato dall’Unione Internazionale di Speleologia (International Union of Speleology – UIS). Il portale è ricco di risorse ed è stato suddiviso nelle tre sezioni Esplorare, Capire e Proteggere. Alla pagina eventi sono raccolti i siti nazionali di riferimento dove trovare le segnalazioni di nuovi eventi che saranno man mano organizzati fino alla fine del 2021.

L’anno internazionale delle grotte e del carsismo viene celebrato per far conoscere al pubblico non specialista i meravigliosi paesaggi carsici ed i temi di importanza mondiale a loro legati, tra cui quello delle acque sotterranee ospitate nei sistemi carsici.

Le cavità carsiche contribuiscono quotidianamente alla vita di miliardi di persone, perché sono sede di enormi falde idriche sotterranee, spesso di elevata qualità, ma anche molto vulnerabili all’inquinamento, al sovrasfruttamento e ai cambiamenti climatici.

Il tema dell’acqua sotterranea è presentato molto bene nel film-documentario dedicato all’evento, di cui consiglio la visione.


Film ufficiale – 2021 Anno internazionale grotte e carsismo

Carsismo e idrogeologia

Alla pagina di approfondimento Carsismo sono illustrate le peculiarità dei sistemi carsici e le principali metodologie di studio dell’idrogeologia dei sistemi carsici.

Il fascino delle acque sotterranee dei sistemi carsici è descritto magnificamente nel film documentario “Sorella Acqua”, della regia di Alessandro Ingraia, realizzato nell’ambito del progetto L’acqua che berremo – progetto LabDidaMATTM.


Film “Sorella Acqua” – regia di Alessandro Ingraia – progetto L’acqua che berremo

50 anni di progressi nell’idrogeologia carsica

L’ultimo numero della rivista scientifica Hydrogeology Journal è interamente dedicato all’idrogeologia carsica: Five Decades of Advances in Karst Hydrogeology – Hydrogeology Journal (29, 1, February 2021)

Tutti gli articoli scientifici sono accessibili gratuitamente fino al 04/04/2021!


Risorse web


Articoli recenti IdrogeoBlog

Giornata mondiale delle zone umide (World Wetlands Day) MAGGIORI DETTAGLI »

La Giornata mondiale delle zone umide (World Wetlands Day) si celebra annualmente il 2 febbraio in occasione dell’anniversario dell’adozione della Convenzione di Ramsar, una convenzione internazionale firmata a Ramsar (Iran) il 2 febbraio 1971, per garantire la tutela e l’utilizzo razionale di tutte le zone umide di importanza internazionale, soprattutto in relazione alla vita degli uccelli acquatici.

La giornata è stata istituita per ricordare il ruolo fondamentale che svolgono questi ambienti: accolgono la più grande biodiversità della Terra, sono fulcro di importanti rotte migratorie degli uccelli acquatici, ma sono anche ecosistemi connessi alle acque sotterranee, e particolarmente sensibili all’impatto dei cambiamenti climatici. 

Cos’è una zona umida?

“…distese di paludi e di acquitrini, di torbiere o di acque naturali o artificiali, permanenti o temporanei, dove l’acqua è stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, ivi comprese distese di acqua marina la cui
profondità, a marea bassa non superi i sei metri.”
(art. 1.1 della Convenzione)

I confini di una zona umida inclusa nella Lista nazionale possono “includere delle zone rivierasche o costiere contigue alla zona umida, ed isole o distese di acqua marina di profondità superiore a sei metri a
marea bassa, circondate dalle zone umide, in particolare allorché dette zone, isole o distese d’acqua, abbiano un’importanza in quanto habitat degli uccelli acquatici.”
(art. 2.1)

Le zone umide incluse nella Convenzione Ramsar sono molto diverse tra loro per struttura, funzione e posizione geografica, dato che interessano tutti i continenti, dalle zone montuose al mare, e includono paludi, fiumi, laghi, mangrovie, barriera corallina e addirittura zone umide create dall’uomo come le risaie e le saline.

Zone umide e acqua

Quest’anno (2021) cade il 50esimo anniversario della Convenzione di Ramsar e la Giornata mondiale delle zone umide è dedicata al tema “Zone umide e acqua” (Wetlands and water): lo spiega in questo video Martha Rojas Urrego, Segretaria Generale della Convenzione.

“Bisogna comprendere meglio e valorizzare quello che le zone umide fanno per l’acqua.
Raccogliendo, immagazzinando, filtrando e restituendo acqua dove e quando serve, le zone umide rappresentano una fonte d’acqua pulita, indispensabile per il funzionamento degli ecosistemi naturali e per le attività umane.

Interconnesse ed inseparabili, l’acqua e le zone umide sono fondamentali per la vita, perché creano gli habitat per il 40% delle specie presenti sul Pianeta.”
Martha Rojas Urrego, Segretaria Generale della Convenzione

Zone umide e acque sotterranee

Le zone umide hanno scambi, continui o intermittenti, con le acque superficiali (fiumi, laghi, ecc…) o con il mare (stagni costieri, valli), ma contemporaneamente sono in connessione con le acque sotterranee.

La sopravvivenza degli ecosistemi delle zone umide dipende in larga parte dalla loro relazione con le acque sotterranee. Impatti sulle acque sotterranee (ad es. riduzione di portate e livelli, inquinamento chimico) possono avere ripercussioni importanti sugli equilibri ecosistemici.

Per questo motivo è stata introdotta la definizione “Ecosistemi dipendenti dalle acque sotterranee” (Groundwater Dependent Ecosystems, GDE) per indicare tutti quegli ecosistemi che hanno bisogno dell’acqua sotterranea per la loro sopravvivenza, ossia per mantenere le loro comunità di piante e animali, i loro processi ecologici e garantire i loro servizi ecosistemici.

Lo studio dei GDE è una branca molto recente dell’idrogeologia.

I GDE possono essere classificati in 3 macro-categorie:

  • di superficie, oltre a sorgenti e fontanili, includono tutte le tipologie di zone umide e sono a loro volta suddivisi in: lacustri, palustri, rivieraschi (di fiume), di estuario, marini;
  • di sottosuolo (vegetazione terrestre con radici che raggiungono la falda);
  • sotterranei profondi (grotte e acquiferi).
Zone umide classificate in base alla tipologia di GDE di superficie (da https://wetlandinfo.des.qld.gov.au/wetlands/resources/training/15-gde-ecology/)

Zone umide e carbonio

Le zone umide immagazzinano il 35% del carbonio terrestre globale, assolvendo così all’importante compito di regolare e mitigare gli impatti
dei cambiamenti climatici.
In particolare le torbiere (cioè i fondi di lago o palude in cui si sono accumulati ammassi vegetali che, decomponendosi, danno luogo alla torba) sono i più ricchi serbatoi di carbonio tra tutti gli ecosistemi terrestri: ne trattengono il doppio di quello presente nell’intera biomassa forestale del mondo e, diversamente dalle foreste, per molto tempo.

(Dato reso noto dal WWF in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, 1-2 febbraio 2009)

Zone umide in Italia

Le zone umide sul territorio italiano sono visualizzabili su mappa interattiva nel Geoviewer ISPRA.

Attualmente in Italia sono censite 65 zone umide (53 approvate e 12 in attesa), per un’areale complessivo di circa 82 mila ettari.

Tra le regioni italiane, la massima estensione di zone umide si osserva in Emilia-Romagna, per la presenza di grandi zone umide maggiori di 10.000 ha, fra cui le Valli di Mezzano e le Valli di Comacchio, seguita dalla Sardegna, per la presenza di numerosi stagni costieri.

Zone umide in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna è il Parco del Delta del Po che accoglie la più vasta estensione di Zone Umide di importanza internazionale (Zone Ramsar), che sono:

  1. Salina di Cervia in comune di Cervia (RA) attualmente tutelata come Riserva statale (Stazione Pineta di Classe-Salina di Cervia);
  2. Ortazzo e Ortazzino in comune di Ravenna (Stazione Pineta di Classe-Salina di Cervia);
  3. Piallassa della Baiona e Risega in comune di Ravenna (Stazione Pineta di S.Vitale e Piallasse di Ravenna);
  4. Punte Alberete in comune di Ravenna (Stazione Pineta di S.Vitale e Piallasse di Ravenna);
  5. Valle Santa in comune di Argenta (FE) (Stazione Campotto di Argenta);
  6. Valle Campotto e Bassarone in comune di Argenta (FE) (Stazione Campotto di Argenta);
  7. Valli residue del comprensorio di Comacchio (FE) (Stazione Centro storico di Comacchio);
  8. Sacca di Bellocchio (Stazione Valli di Comacchio e attualmente tutelata come Riserva statale);
  9. Valle Bertuzzi a Comacchio (FE) (Stazione Centro storico di Comacchio);
  10. Valle di Gorino (Stazione Volano-Mesola-Goro).

Certamente tutte queste zone del Delta del Po valgono una visita (anche più di una!) e offrono tantissime opportunità per amanti della natura, appassionati di avifauna (birdwatching), fotografi, cicloturisti ed escursionisti.



Per approfondimenti


Articoli recenti IdrogeoBlog

Report sullo stato delle acque Regione Veneto – 2019 MAGGIORI DETTAGLI »

Pubblicati i report delle acque Regione Veneto – 2019

Sono stati pubblicati e disponibili al download sul portale ARPAV i report ambientali sullo stato e la qualità delle acque della Regione Veneto nel 2019:

Inoltre alla pagina “Acque interne” del portale ARPAV sono raccolti tutti i report disponibili dai primi anni 2000 al 2019 sulle reti di monitoraggio delle acque interne.

Acque sotterranee

Relativamente alle acque sotterranee nel report Qualità delle acque sotterranee del Veneto – Anno 2019 sono illustrati i dati del monitoraggio misurati sulla rete di monitoraggio regionale:

  • QUALITATIVO: chimismo delle acque sotterranee analizzato su campioni prelevati da 289 punti (sorgenti, pozzi e piezometri), 2 campionamenti all’anno;
  • QUANTITATIVO: soggiacenza e livello piezometrico rilevati in 213 punti di misura (pozzi e piezometri), 2 misure all’anno.
report acque Veneto 2019
Rete di monitoraggio delle acque sotterranee della Regione Veneto (da: https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/acque-interne/acque-sotteranee/la-rete-di-monitoraggio)

Open data sulle acque

Alla pagina Open data – Idrosfera sono raccolti tutti gli open data della Regione Veneto (elaborati da ARPAV) relativi alle acque, differenziate in:

  • corsi d’acqua
  • laghi
  • acque sotterranee
  • acque marino-costiere
  • acque di balneazione
  • acque di transizione
  • acque idonee alla produzione di acque destinate al consumo umano
  • acque destinate alla vita dei molluschi
  • acque destinate alla vita dei pesci
  • elenco depuratori pubblici
  • concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque prelevate da ARPAV

disponibili a partire da fine anni ’90, inizio anni 2000, sino al 2019.

Open data acque sotterranee


Leggi anche

Approfondimenti sul monitoraggio delle acque sotterranee

Dati ambientali acque Emilia-Romagna 2019


Articoli recenti IdrogeoBlog

Dati ambientali acque Emilia-Romagna 2019 MAGGIORI DETTAGLI »

Pubblicati i dati del 2019

Sono stati pubblicati e disponibili al download sul portale ARPAE i dati ambientali raccolti sulle reti di monitoraggio delle acque della Regione Emilia-Romagna nel 2019:

Inoltre alla pagina “Temi ambientali – ACQUA” del portale ARPAE sono raccolti tutti i dati disponibili dal 2010 al 2019 su queste reti di monitoraggio delle acque.

Acque sotterranee

Relativamente alle acque sotterranee sono disponibili i dati del monitoraggio:

  • QUALITATIVO: chimismo delle acque sotterranee analizzato su campioni prelevati da 475 pozzi della rete di monitoraggio e 2 sorgenti (colore verde nella mappa), 2 campionamenti all’anno;
  • QUANTITATIVO: soggiacenza e livello piezometrico rilevati in 494 pozzi e 2 sorgenti della rete di monitoraggio (colore rosso nella mappa), 2 misure all’anno .
Dati ambientali acque 2019
Rete di monitoraggio delle acque sotterranee della Regione Emilia-Romagna

Report ARPAE sulle acque

Alla pagina https://www.arpae.it/report_ambientali_full.asp?idlivello=1705&tipo_elenco=rep_ambientale&idmateria=2 sono raccolti tutti i report ambientali sulle acque della Regione Emilia-Romagna elaborati da ARPAE, differenziati in:

  • acque sotterranee
  • acque di transizione (lagune, valli, …)
  • acque superficiali fluviali
  • acque superficiali lacustri.

Report ARPAE sulle acque sotterranee


Monitoraggio acque sotterranee

Clicca qui per approfondimenti sul monitoraggio delle acque sotterranee.

Report sullo stato delle acque Regione Veneto – 2019


Articoli recenti IdrogeoBlog

Cos’è l’impronta idrica (water footprint)? MAGGIORI DETTAGLI »

Ti sei mai chiesto quanta acqua serve per produrre un chilogrammo di pasta? O di carne bovina? … latte? …pomodori?

L’impronta idrica (in inglese water footprint) è un parametro che quantifica l’acqua dolce consumata per la produzione di un bene o di un servizio, tenendo conto di tutta la catena produttiva necessaria a produrlo e consumarlo.

Definizione di impronta idrica

Questa è la definizione tratta dal Water footprint network Glossary :

“L’impronta idrica è un indicatore dell’appropriazione umana delle risorse di acqua dolce, che considera l’uso idrico sia diretto che indiretto di un consumatore o di un produttore.

L’impronta idrica di un individuo, di una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre i beni e i servizi consumati dal singolo o dalla comunità o prodotti dall’azienda stessa.

L’uso di acqua è misurato in termini di volume d’acqua consumata (evaporata o incorporata in un prodotto) e/o inquinata, per unità di tempo. L’impronta idrica può essere calcolata per un particolare prodotto, un consumatore, un gruppo di consumatori (ad esempio, famiglia, villaggio, città, nazione) o un produttore (ad esempio un ente pubblico, un’impresa privata o un settore economico).

L’impronta idrica è un indicatore esplicito dal punto di vista geografico e temporale, che indica non solo il volume di acqua usata o inquinata, ma anche la collocazione geografica.”

Tipi di impronta idrica

Si può distinguere tra:

  • impronta idrica blu: volume di acqua che proviene da risorse di superficie o sotterranee ed è consumata come risultato della produzione di un bene o servizio. È la quantità d’acqua estratta da sottoterra o dalla superficie che non ritorna al luogo di provenienza;
  • impronta idrica verde: volume d’acqua proveniente da precipitazioni che viene consumata durante il processo produttivo. È di particolare rilevanza per i prodotti agricoli, orticoli e forestali, per cui si riferisce alla totale evapotraspirazione della pioggia (dai campi o dalle piante) cui si aggiunge l’acqua conservata nei raccolti o nella legna;
  • impronta idrica grigia: volume di acqua dolce necessaria per assimilare il carico di inquinanti sulla base di concentrazioni naturali e standard di qualità dell’acqua ambientali esistenti. È un indicatore dell’inquinamento di acqua dolce che può essere associato con la produzione di un prodotto durante tutta la sua completa filiera di fornitura.

E’ abbastanza semplice intuire l’impronta idrica di un prodotto alimentare (verdure, carne, latticini), anche se le impronte idriche di alcuni alimenti possono decisamente stupire: ad esempio i legumi (circa 4.000 Litri) contro le verdure (circa 350 Litri) – vedi la piramide degli alimenti.

impronta idrica
Piramide dell’impronta idrica degli alimenti (Litri di acqua per kg o Litro di alimento).

Ma non è immediato immaginare l’impronta idrica di un prodotto, ad esempio prendiamo un paio di jeans: bisogna coltivare il cotone, poi lavorare le fibre, tesserle, cucire il prodotto, trattarlo e colorarlo: ogni fase ha un’impronta idrica diretta e indiretta (la diretta di un processo diventa l’indiretta del processo successivo), per arrivare ad un totale di 10.000 Litri per ogni Kg di jeans!!!

Conoscere l’impronta idrica dei prodotti e delle merci che produciamo e consumiamo, consente:

  • alle aziende di capire la loro dipendenza idrica e i rischi a cui sono esposte relativamente alla scarsità idrica e all’inquinamento;
  • ai governi di comprendere il contributo dei diversi tipi di produzione alla carenza idrica e all’inquinamento;
  • ai cittadini di capire quanta acqua viene utilizzata per produrre i beni e servizi che loro consumano ogni giorno e di capire come possono agire sulle problematiche di carenza idrica e inquinamento con scelte consapevoli di consumo nella loro quotidianità.

Nel mondo globalizzato in cui viviamo tutto è correlato a scala globale, con elevati gradi di complessità. Ma la conoscenza e la consapevolezza possono renderci cittadini consapevoli, e quindi responsabili delle nostre scelte.

Calcola la tua impronta idrica

e trova utili suggerimenti per modificare il tuo stile di vita in modo da abbassare la tua impronta idrica.

“Se vuoi cambiare il mondo, inizia col cambiare te stesso”


Risorse web


Articoli recenti del blog

The Groundwater Project: libri gratuiti di idrogeologia MAGGIORI DETTAGLI »

The Groundwater Project è un’organizzazione no-profit fondata in Canada con lo scopo di contribuire al progresso nell’educazione sui temi delle acque sotterranee, rendendo disponibili materiali educativi di elevato livello scientifico, tra cui ottimi libri gratuiti di idrogeologia.

“La Conoscenza dovrebbe essere gratuita e la migliore Conoscenza dovrebbe essere conoscenza gratuita” (Anonimo)

Libri gratuiti di idrogeologia

Alla sezione books sono scaricabili gratuitamente i seguenti testi di Idrogeologia:

Il progetto è presente su tutti i principali social network. Inoltre sono disponibili risorse video sul canale YouTube “Groundwater Project”.

Rimanendo in tema di risorse gratuite sulle acque sotterranee, al portale dell’USGS (United States Geological Service, Servizio Geologico Nazionale degli Stati Uniti d’America) è disponibile molto materiale informativo, divulgativo e tecnico-scientifico; una raccolta di queste risorse si trova alla pagina LEARN ON GROUNDWATER.


Leggi anche

Idrogeologia

Idrogeologia e acque sotterranee: riviste scientifiche


Articoli recenti IdrogeoBlog

Idrogeologia e acque sotterranee: riviste scientifiche MAGGIORI DETTAGLI »

In questo post ho pensato fosse utile raccogliere le principali riviste scientifiche, italiane e internazionali, che trattano i temi dell’idrogeologia e delle acque sotterranee.

Le riviste scientifiche, oltre a rappresentare lo stato di avanzamento della ricerca nei settori di cui si occupano, presentano dati e informazioni relativi a numerosi casi studio applicativi sparsi su tutto il mondo, validati dal processo di referaggio scientifico: i contributi degli autori (articoli, report, contributi tecnici) sono pubblicati a valle di un processo di revisione scientifica (review) in cui sono coinvolti gli editori ed alcuni esperti della materia (revisori scientifici).

Attualmente tutte le riviste pubblicano in digitale, solo alcune continuano a pubblicare anche la versione cartacea.

Alcune riviste sono a pagamento, ma possono essere consultate tramite accesso (fisico o digitale) alle biblioteche universitarie, mentre altre sono di libero accesso e sono segnalate con la dicitura “open access“.


Riviste italiane di idrogeologia e acque sotterranee


Riviste internazionali di idrogeologia e acque sotterranee

  • Hydrogeology Journal (Springer Nature Eds.): è certamente la rivista più specializzata in idrogeologia, nonché la rivista ufficiale dell’Associazione Internazionale degli Idrogeologi (IAH), nata nel 1992; attualmente esce in 8 volumi all’anno, in versione cartacea per i soci IAH e digitale con alcuni contributi open access
  • Journal of Hydrology (Elsevier Eds.): dal 1963 ad oggi raccoglie articoli scientifici relativi a tutti i temi compresi nelle scienze idrologiche, tra cui l’idrogeologia; attualmente esce in 12 volumi all’anno
  • Journal of Hydrology-X (Elsevier Eds.): è la moderna “rivista specchio” della precedente, che pubblica solamente risorse open access
  • Journal of Contaminant Hydrology (Elsevier Eds.): dal 1986 ad oggi raccoglie articoli scientifici sulla contaminazione delle risorse idriche (superficiali e sotterranee), attualmente esce in 8 volumi all’anno; solo alcuni contributi sono open access
  • Engineering Geology (Elsevier Eds.): è una rivista interdisciplinare, nata nel 1965, che connette i grandi temi delle scienze della terra e dell’ingegneria, in special modo geologia applicata e ingegneria geotecnica; attualmente esce in 16 volumi all’anno; solo alcuni contributi sono open access
  • Environmental Geology (Springer Link Eds.): dal 1975 al 2009 ha raccolto contributi internazionali su tutti i temi di interazione tra uomo, ecosistemi e ambiente;
  • Water (MDPI Eds.): è una rivista nata nel 2015 che raccoglie contributi internazionali sul vasto campo delle risorse e tecnologie idriche, tra cui l’idrogeologia; è completamente open access
  • Bulletin of Engineering Geology and the Environment (Springer Eds.): nata nel 1970, è la rivista ufficiale dell’associazione IAEG (International Association for Engineering Geology and the Environment); raccoglie contributi internazionali sul tema della geologia applicata all’ingegneria e all’ambiente; è parzialmente open access.

Leggi anche

Cos’è l’Idrogeologia?


Articoli recenti IdrogeoBlog

Andare a secco MAGGIORI DETTAGLI »

In competizione per l’acqua su un pianeta assetato
Running DryCompeting for water on a thirsty planet

Una serie di documentari di Laurie Goering e Claudio Accheri (Thomson Reuters Foundation) alla pagina “Running Dry”.
Contenuti tradotti e video sottotitolati in lingua italiana da Internazionale, alla pagina “Un pianeta senz’acqua”.

“L’acqua scarseggia e nel mondo aumentano i conflitti legati alla siccità. Alcuni paesi cercano metodi più efficienti per gestire le risorse idriche.” da Internazionale.

In un mondo globalizzato, l’acqua rappresenta un tema globale, di importanza sempre più prioritaria.
Cinque documentari in cinque diverse nazioni del mondo (California, Cile, India, Singapore, Sud Africa) su temi di grande attualità, come cambiamenti climatici, siccità, sovrasfruttamento delle risorse idriche, conflitti legati all’acqua, buone pratiche per il risparmio e riciclo dell’acqua.

ASSOLUTAMENTE IMPERDIBILI !

Qui trovate il trailer, sottotitolato in lingua italiana:

Trailer della serie, sottotitolato in lingua italiana

Risorse web

Link alle pagine web, dove trovare tutti i video, in lingua originale, e con sottotitoli in lingua italiana:


Articoli recenti IdrogeoBlog

Giornata mondiale dell’acqua 2020 MAGGIORI DETTAGLI »

giornata mondiale dell'acqua

Nel 1992 le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata mondiale dellAcqua (World Water Day), che si celebra ogni anno il 22 marzo per evidenziare l’importanza dell’acqua e la necessità di preservarla e renderla accessibile a tutti.

Quest’anno il tema era il legame tra

“acqua e cambiamenti climatici – e come i due temi sono legati inestricabilmente.
Adattarsi agli effetti sull’acqua dei cambiamenti climatici proteggerà la salute e salverà vite umane.
Usare l’acqua in modo più efficiente ridurrà i gas serra.
Non possiamo permetterci di aspettare. Ognuno ha un ruolo da giocare.”

(www.worldwaterday.org)

A causa dell’emergenza COVID-19 purtroppo la maggioranza degli eventi (congressi, seminari, giornate di studio) sono saltati. Tra questi anche la presentazione del documento United Nations World Water Development Report 2020, disponibile alla pagina web UNESCO, di cui si riporta l’incipit in italiano:

“I cambiamenti climatici influenzeranno la disponibilità, la qualità e la quantità di acqua per le necessità essenziali dell’essere umano, minacciando così l’effettivo godimento dei diritti umani all’acqua e ai servizi igienico-sanitari potenzialmente per miliardi di persone. Le alterazioni idrologiche causate dai cambiamenti climatici costituiranno una sfida che andrà ad aggiungersi alla gestione sostenibile delle risorse idriche, già oggetto di notevoli pressioni in numerose aree del mondo. Sicurezza alimentare, salute, insediamenti urbani e rurali, produzione di energia, sviluppo industriale, crescita economica ed ecosistemi dipendono tutti dalle risorse idriche, risultando quindi vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici.”

(United Nations World Water Development Report 2020)

Sono temi di rilevanza globale, dalle dinamiche molto complesse, su cui (ahimè) ci si può sentire impotenti come singoli cittadini. E invece possiamo fare qualcosa anche noi!

Ad esempio possiamo onorare questa giornata anche da casa, cercando di attuare alcune BUONE PRATICHE PER IL RISPARMIO IDRICO; di seguito alcuni suggerimenti:

  • Chiudi sempre il rubinetto quando l’acqua non ti serve. Evita che l’acqua continui a scorrere mentre ti lavi i denti o fai la barba, puoi risparmiare circa 2.500 litri a persona all’anno!
  • Installa dispositivi frangigetto e limitatori di flusso su tutti i rubinetti di casa. Puoi risparmiare circa 6.000 litri all’anno per una famiglia di tre persone!
  • Opta per una doccia invece del bagno in vasca, perché quest’ultimo richiede un consumo di acqua fino a 4 volte maggiore rispetto alla doccia. Fai comunque attenzione al tempo trascorso in doccia!
  • Installa e utilizza al meglio lo sciacquone intelligente con lo scarico a doppio flusso: la cassetta dello scarico presenta una volumetria in media di circa 10 litri e utilizzando quello con due differenti volumi d’acqua (3/4 litri e 6/9 litri), farà risparmiare circa 100 litri di acqua al giorno!
  • Ripara tutte le perdite (dei rubinetti, delle cassette wc…), anche quelle apparentemente insignificanti. Puoi risparmiare in un anno fino a 21.000 litri circa per le perdite dal rubinetto e 52.000 litri circa se si blocca il lento ma costante flusso dell’acqua dal water.
  • Controlla periodicamente il contatore dell’acqua: il monitoraggio costante dei consumi è il modo migliore di accorgersi subito di perdite accidentali e per sviluppare una consapevolezza dei propri consumi.
  • Utilizza lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico.
  • Evita di lavare frutta e verdura sotto l’acqua corrente: lasciale a mollo in una bacinella e risciacquale velocemente. Poi riutilizza l’acqua per annaffiare le piante del giardino ad esempio!
  • Riutilizza l’acqua del deumidificatore o del condizionatore per il ferro da stiro, è acqua distillata a costo zero!
  • Scongela gli alimenti all’aria o in una bacinella e non sotto l’acqua corrente.
  • Nella preparazione dei pasti non sporcare più stoviglie del necessario.
  • Raccogli l’acqua quando scoli la pasta asciutta, possiede un notevole potere sgrassante e la puoi usare per il primo lavaggio di piatti, posate e pentole.
  • L’acqua che fai scorrere in attesa che arrivi quella calda raccoglila in un recipiente e utilizzala al posto di un “tiro” di sciacquone o per lavare i pavimenti. Puoi tenere una bacinella o un secchio dentro il lavello per raccoglierla.
  • Per ottenere l’acqua fredda, metti in frigo qualche bottiglia e non far scorrere l’acqua corrente per ore.
  • Evita l’eccessivo uso di detersivi per la pulizia della casa che richiedono un maggior consumo di acqua per il loro risciacquo, e che possono essere inquinanti per l’ambiente.
  • Raccogli l’acqua piovana ed utilizzala per lo stesso scopo.
  • Mangia in maniera consapevole e responsabile: un buon consumatore dovrebbe considerare, oltre alla risorsa utilizzata direttamente, anche quella impiegata per produrre gli alimenti. Si tenga presente ad esempio, che per produrre 1 Kg di carne bovina si necessitano di circa 15.000 litri d’acqua, per un Kg di carne di maiale 4.000 litri, per un Kg di carne di pollo 3.900 litri, per un kg di patate 800 litri; e poi ancora per 1 kg di caffè ci vogliono 16.000 litri d’acqua, per un Kg di pasta secca 1.900 litri, per un Kg di grano 1.800 litri, 1 Kg di arance 460 litri e 1 kg di lattuga 130 litri (vedi l’articolo: Cos’è l’impronta idrica (water footprint)?).

Risorse web


Articoli recenti IdrogeoBlog