La montagna, la natura e il trekking sono una mia grande passione: da qui l’idea di creare il tema “Acqua e passi”, dove raccogliere alcuni itinerari escursionistici o turistici in cui l’elemento ACQUA è protagonista.
Voglio cominciare dalle spettacolari Cascate del Dardagna, un luogo splendido della mia regione e del mio amato Appennino Tosco-Emiliano.
Cascate del Dardagna: come raggiungerle
Per visitare le cascate, da Vidiciatico (BO) si prende la S.P. 71 o del Cavone, e poi si può lasciare l’auto nel parcheggio del Centro Visite di Pian d’Ivo del Parco Regionale del Corno alle Scale o nei pressi del santuario della Madonna dell’Acero.
Dopo una visita al suggestivo santuario della Madonna dell’Acero, per visitare le cascate si prende il sentiero CAI 331 e si segue l’itinerario escursionistico descritto alla pagina web del comprensorio del Corno alle Scale, che nella sua prima parte è accessibile a tutti e permette di raggiungere la prima spettacolare cascata.
Nella seconda parte il sentiero CAI 333 si arrampica dentro un meraviglioso bosco di faggi, costeggiando il corso d’acqua e presentando punti ripidi, anche se addolciti da scale e corrimano. Quindi può essere percorso solo da persone in buona forma fisica e dotate di scarponi. Lo spettacolo offerto dalle cascate è davvero unico: il Torrente Dardagna compie sette sbalzi, e il sentiero li costeggia tutti.
Geologia delle cascate del Dardagna
Il Torrente Dardagna nasce alle pendici del Corno alle Scale, precisamente nell’ampia e complessa conca glaciale tra il Corno alle Scale ed il Monte Spigolino (tra questi due troviamo le cime del Monte Cupolino e Monte Cornaccio); la testata della Valle del Dardagna è un GEOSITO della Regione Emilia-Romagna.
Poco più in basso della conca glaciale, la valle del Torrente Dardagna subisce un repentino restringimento della sezione, con una sorta di soglia significativamente segnata lungo il fondovalle dal forte dislivello su cui scendono le Cascate del Dardagna.
La Cascate del Dardagna sono un GEOSITO della Regione Emilia-Romagna.
L’origine delle cascate è legata a più fattori, tra cui:
- il forte dislivello esistente tra la conca sommitale e le zone vallive intermedie: le acque superano infatti, mediante la successione di salti e rapide (intervallati da pozze con forme del tipo “marmitte dei giganti”), un dislivello complessivo di oltre 100 m, con uno sviluppo in pianta di circa 300 m
- la struttura del substrato geologico: le Arenarie del Monte Cervarola sono infatti “ammassi rocciosi strutturalmente ordinati costituiti da alternanze tra livelli lapidei (es: arenarie cementate, calcareniti, calcilutiti, ecc.) e livelli pelitici, con livelli lapidei prevalenti: rapporto L/P > 3.” Alla sommità dei salti maggiori si nota la presenza di strati arenacei di grande spessore, la cui elevata resistenza all’azione erosiva dell’acqua, determina sul fondo del greto una sorta di soglia più tenace che determina un gradino su cui si imposta il salto della cascata.
Dopo un viaggio di circa 15 km, in località di Rocchetta il Torrente Dardagna si unisce al Torrente Leo, che poi in località Montespecchio si unisce al Torrente Scoltenna, formando così il Fiume Panaro.
Risorse web
- Parco Regionale del Corno alle Scale
- Comprensorio del Corno alle Scale
- Santuario della Madonna dell’Acero
- Geosito “Cascate del Dardagna”
- GEOSITO “Testata Valle del Dardagna”
- Sentiero CAI 331
- Sentiero CAI 333
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